sabato 27 giugno 2009

SU JACKO...

Sinceramente Michael Jackson non è mai stato tra i miei musicisti preferiti. Ma solo per il semplice fatto che il genere di musica che faceva non era la tra le mie preferite. A questo bisogna aggiungere, che, come tutte le icone anni 80, non sopporto l’esaltazione del kitsch colorato di quel periodo, l’eterno dibattito tra il capello cotonato e i pantaloni attillati, e tutti i lustrini connessi.
Ma ci sono tre verità incontrovertibili
1) Michael Jackson è il re del Pop effettivamente: ha creato il genere, o forse lo ha rinnovato, imponendo stili, e regalando canzoni, piacciano o meno, diventate eterne.
2) Era un artista estremamente dotato, sia per quanto riguarda le capacità vocali, che per quelle coreografiche e creative.
3) Ha rinnovato il mondo dei video musicali: si è affidato anche a registi del calibro di John Landis (Thriller) e Scorsese (Bad), ma soprattutto ha introdotto l’idea del video come mini storia, o se vogliamo mini film, a cominciare da Thriller, ma anche Say Say Say con Paul Mc Cartney. Insomma ha mischiato il cinema con la musica, partendo per la prima volta dalla musica.
Pubblico due video: uno è Who is it, per la verità un video poco visto e poco trasmesso dalle reti, ma che trovo graficamente molto bello.
Il secondo è Liberian Girl, che oltre alla bella canzone, vede la partecipazione di una bella fetta del firmamento Hollywoodiano anni ’80. Divertitevi ad individuarli, vi dico solo che in mezzo ci sono anche Theo dei Robinson e addirittura Ricky de Il mio amico Ricky (si, lo so, tutto ciò è MOLTO anni ‘80). Attori, cantanti e registi si aggirano per uno studio cinematografico cercando e chiedendo di Michael, che compare alla fine con un effetto tipo Scherzi a parte. Rivedere questo video senza la conclusione oggi potrebbe assumere un significato particolare e un altro valore.
Gli eighties saranno stati spensierati, ma sono finiti malissimo…




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