martedì 26 febbraio 2008

UN BUON INIZIO...NUMERO 1

Con questo post inauguro la mia personale serie dei migliori inizi dei film. Comincio da questo che per le immagini, la musica, e il messaggio che porta, non può che inaugurare bene questa serie. Tenendo conto soprattutto dell'importanza del film nel suo complesso. Preparatevi al profumo del Napalm, e segnalatemi altri inizi indispensabili



Apocalypse now è un film su tutte le guerre, anche se questa è un’osservazione banale. Banale se si considera che la sceneggiatura si basa sul romanzo Cuore di tenebra di Conrad, e quindi trattasi del viaggio fisico di un equipaggio con una barca su un fiume verso la giungla più profonda (alla fine del fiume c’è Kurtz, l’uomo da uccidere, che ha la faccia di Marlon Brando), e parallelamente un viaggio dentro l’animo umano, la violenza intrinseca, la natura selvaggia, il confronto tra civiltà indigena e quella occidentale, i fantasmi di quest’ultima repressi dalla sua cultura, confronto con l’ignoto, l’orrore del proprio io, ecc. ecc.
Guardatevi il film di Coppola in vhs o in dvd. Vanno bene entrambe le versioni, sia quella originale del 1979, sia quella “allungata” nel 2000. Sono belle tutte e due, anche se nella seconda vi sono quaranta minuti di scene aggiunte. La più importante scena ripescata è quella dell’incontro dei protagonisti con un gruppo di coloni francesi per niente intenzionati a lasciare i loro possedimenti duramente coltivati in una terra straniera. C’è da prendere appunti per capire un po’ di cose che succedono anche oggi.
Questo per quanto riguarda il film. Per quello che invece ci sta dietro al film, c’è da raccontare che la produzione fu epica e tormentatissima. Il set era spesso distrutto dagli uragani. Martin Sheen (il protagonista, nella parte di un agente dei servizi segreti militari che deve uccidere il colonnello pazzo Kurtz) fu colpito da infarto durante le riprese (Sheen è padre di tal Charlie Sheen, che a sua volta ha recitato in Platoon di Oliver Stone, altro film-denuncia sul Vietnam, e di Emilio estevez, regista di Bobby).
Alla fotografia c’è Vittorio Storaro. Alla sceneggiatura ha lavorato John Milius, che non fu contento delle modifiche portate da Coppola. Milius è il regista del primo Conan (il merito di averci dato Swarzeneggher è tutto suo), Il Vento e il Leone (con Sean Connery nella parte di un ribelle berbero), Alba Rossa (Cubani e Russi che invadono gli USA!!), e poco altro: sempre affascinato dal tema della guerra e della relativa violenza che si porta appresso, ma mai disgustato dalla stessa, si tira dietro una fama di simpatico anarchico fascistoide. Ma soprattutto da giovane faceva parte di un gruppo di amici-colleghi-rivali, che si proponevano di rifondare l’industria cinematografica, liberandola dal predominio di produttori e delle grandi case di produzione, per restituire il pieno controllo delle loro opere ai registi. I nomi degli altri componenti del gruppo erano Lucas, Coppola, Spielberg, Scorsese.

1 commento:

fede ha detto...

Milius ha diretto anche "un mercoledì da leoni". Detto da persona la cui ignorantezza non ha confini in ambito cinematografico. Però secondo me quel film ha anche un bell'inizio...